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Sommelier donna? I corsi per un mestiere al femminile

Sommelier donna? I corsi per un mestiere al femminile

Vino e donne: da sempre si tratta di un binomio che, da secoli, ha rappresentato fonte di grande ispirazione e gaudio per il mondo maschile. Eppure, il vino da sempre è stato gustato e amato anche da moltissime donne, che ora ne vogliono fare un vero e proprio mestiere.

Tra le partecipanti ai corsi da sommelier e di degustazione vino, infatti, aumenta sempre di più la presenza femminile; di quelle che amano il nettare di Bacco e vogliono saperne di più, ma sopratutto di quelle che vorrebbero trasformare le amate bottiglie, nelle solide fondamenta della propria professione. Sono tante le donne che approcciano ai corsi di formazione enologica, per tentare una carriera nel mondo del vino.

 

Per molte aspiranti sommelier, la buona notizia è che anche i dati sembrano mostrare simpatia per la crescita di una professione al femminile, in cui le donne sorprendono per capacità di analisi, sensibilità di gusto, abbinamenti inconsueti e piacevoli con il cibo.

 

Diversi eventi negli ultimi anni hanno richiamato molte appassionate del settore vitivinicolo a raccolta, per dimostrare quante presenze femminili rendono sempre più omaggio alla vite e ai suoi frutti, oltre ad interessarsi in generale ad una carriera nel settore eno-gastronomico.

Anche senza declinarne i nomi al femminile, le chef, le sommelier, le maître e le esperte di degustazione sembrano in ascesa anche come apprezzamento da parte dei consumatori, e addirittura in Italia le sommelier rappresentano ormai il 30% del totale.

Di certo, si tratta di percentuali che in futuro dovrebbero aumentare, dato che nei ristoranti di alto livello non è usuale trovare in sala una sommelier donna, specialmente tra i main chef sommelier; e la sfida è proprio quella di annoverare sempre più manager “rosa” nelle grandi strutture di ricezione o ristorazione.

 

Un’ottima considerazione per le sommelier da parte della clientela, è dovuta anche a quella che è considerata una grande capacità di scegliere gli accostamenti con le pietanza, per nulla scontati nelle proposte. Per molti, quest’abilità è dovuta ad un intuito femminile molto affinato, e alla capacità di entrare in sintonia con il cliente, grazie al tocco di empatia che le donne instaurano facilmente. Vero o non vero, le sommelier si fanno strada nella ristorazione, anche se con leggera fatica, secondo alcuni osservatori.

 

 

  • Diventare sommelier in Italia

 

Il fenomeno di ascesa delle donne nel mondo del vino è di certo internazionale, ma in Italia, patria dei sommelier più ambiti e ricercati insieme a quelli francesi, i numeri si fanno interessanti sia a livello di partecipanti sia a livello di corsi di formazione sul vino.

Se nel resto d’Europa molte donne sommelier godono di grande prestigio, le nostre connazionali stanno sempre più studiando il modo di mettersi in luce e l’Italia enologica è donna anche nell’alleanza tra sommelier, produttrici di etichette “al femminile” e appassionate che lavorano nel settore eno-gastronomico.

Dalla prima diplomata sommelier italiana, Laura Pesce nel 1972, alle prime campionesse italiane (Miglior Sommelier Professionista d’Italia AIS nel 1975 fu Franca Rosso di Tavagnacco a pari merito, e nel 1987 fu Lucia Pintore), si è arrivati nel tempo a valorizzare l’apporto femminile nel mondo dei sommelier anche grazie ad una nuova generazione, impegnata ormai persino nell’editoria e nei corsi di formazione, oltre che nella professione di sommelier vera e propria.

Volontà e capacità sono fondamentali come per tutti gli aspiranti sommelier, ma oltre al talento e alla passione enologica, gran parte del successo personale parte da una corretta formazione e dal rapido inserimento nel mondo del lavoro.

 

 

  • L’esperienza dei corsi Degustibuss

 

Della necessaria formazione sul vino ne parliamo con Luca Travaglini, il fondatore di Degustibuss, una delle più celebri accademie italiane che tiene diversi corsi sommelier e di degustazione vino anche nel resto del mondo.

 

Nei nostri corsi per la formazione come sommelier, abbiamo notato i numeri importanti della presenza femminile, dato che il 60% delle partecipanti è donna. Un pubblico attento, curioso sia riguardo la tecnica di degustazione e abbinamento, sia alle sensazioni che il vino suscita. Tante donne si rivolgono ai nostri corsi da sommelier perché apprezzano il mondo del vino, ma non si fermano alla degustazione: vogliono farne parte anche a livello professionale”.

 

Perché scelgono i corsi da sommelier Degustibuss?

La formula dei nostri corsi da sommelier è molto gradita alle donne, che sono attente ai riscontri riguardo i programmi, i docenti e le possibilità di approfondimento all’interno del programma.

Soprattutto, perché i corsi sono pensati per le diverse esigenze di formazione e di tempo, si svolgono in modo semplice e rapido, ma sono comunque esaurienti a livello teorico e pratico. Si svolgono nell’arco di un tempo ottimale per acquisire un’ottima base, da cui poi si potranno sviluppare altre competenze nel tempo.

Inoltre, i nostri docenti hanno un’estrazione varia, per definire una visione ampia del mondo enologico: sono sommelier professionisti, docenti universitari, enologi, imprenditori titolari di enoteche e ristoranti, vignaioli o distributori di vino internazionali. L’universo del vino.”.

 

Come si svolge nella pratica un corso da sommelier?

Il percorso è strutturato su tre livelli, con le prime lezioni dedicate alla conoscenza del mondo del vino e all’analisi di degustazione tramite un esame visivo, olfattivo e gusto-olfattivo. Già il primo livello è pensato per approfondire le tecniche di produzione vitivinicole, la vigna e la cantina. E non solo, ampliamo anche il discorso alle produzioni di birre e distillati, per fornire una panoramica più ampia ai nostri corsisti.

Il secondo livello di basa sullo studio dei fattori che influenzano la qualità del vino: un’ottima sommelier deve comprendere al meglio lo “stile” di una bottiglia, che dipende anche dalle varietà geografiche – la preparazione comprende, infatti, lo studio e l’assaggio di vini italiani e da diverse zone del mondo.

Il terzo livello è quello dedicato ad approfondire le regioni vitivinicole mondiali, e la parte più esaltante del lavoro di una sommelier: l’abbinamento tra cibo e vino, massima espressione delle sensazioni organolettiche che il vino ci rende, e la cultura enologica ci tramanda, da secoli”.

 

 

  • Lavorare come sommelier

 

La professione del sommelier rappresenta per molte donne anche una possibilità di lavoro in un settore in ascesa, e la frequenza femminile nei corsi è ampia anche per la convinzione che quella legata al settore eno-gastronomico, sia una strada professionale ottimale per una donna.

 

Abituate ad una sensibilità sensoriale, in particolare ai riconoscimenti olfattivi secondo alcuni studiosi, le donne “sentono” di avere una carta vincente nel settore enologico; anche per la capacità relazionale che le distingue, nei casi in cui è necessario mostrare attenzione per il vino prescelto. Sia durante la presentazione al consumatore, sia nei confronti delle aziende vinicole, che amano interloquire con professionisti appassionati e sensibili al proprio lavoro.

 

In particolare, le più giovani sono anche motivate per intraprendere una carriera da sommelier all’estero, grazie al prestigio che un sommelier italiano riveste ancora in molti paesi.

Diverse aziende nel settore ristorazione, sia in Italia che all’estero, sono alla ricerca di sommelier preparati per il dialogo con i clienti, così come le aziende vitivinicole, che ricercano questa figura professionale anche per illustrare i propri prodotti all’interno di una realtà di promozione.

Tante opportunità per le moderne Baccanti, insomma, per rendere il mondo del vino sempre più declinato al femminile.

 

I contenuti presenti su questo articolo hanno carattere informativo e non si sostituiscono in nessun modo a valutazioni di medici, dietisti o nutrizionisti specializzati o a terapie in atto. Ricordate sempre prima di assumere medicinali o prodotti di consultare un medico e di leggere sempre il foglio illustrativo. Nel rispetto del Codice di Condotta prescritto dal D.L. 70 del 9/4/2003, le informazioni inserite in questo articolo devono considerarsi di tipo culturale ed informativo.

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